Riproduzione Capitolo 2

Mettendo da parte la riproduzione di pesci ovovivipari come Poecilidi che meriterebbero un discorso a parte, concentriamoci sulla riproduzione dei pesci ovipari.

La prima domanda che molti acquariofili si fanno, riguarda la possibilità di riprodurre con successo dei pesci in acquario di “comunità”.

Prima di tutto, dobbiamo capire che tipo di acquario di comunità abbiamo, se è basato sui criteri che abbiamo trattato in precedenza sulla biocenosi e le regole di convivenza o se si tratta di un acquario da fritto misto. Ovviamente nel primo caso potremmo sperare in una riproduzione naturale e spontanea.

In questo caso, sono due le problematiche chiave su cui concentrarci: l’aggressività dei genitori e l’istinto predatorio degli altri coinquilini.

1)L’aggressività della coppia è il primo strumento di protezione che ci garantirà la salvaguardia della nostra covata di avannotti ma deve essere bilanciata al carattere e alla robustezza degli altri ospiti, nonché al numero di nascondigli o al livello di piantumazione della vasca. Facciamo degli esempi concreti con pesci di facile riproduzione: supponiamo di avere una coppia di Pelvicachromis Pulcher, sono pesci moderatamente aggressivi, al punto giusto da potere proteggere la propria covata senza problemi per le prime due settimane, se però abbiamo in partenza scelto gli ospiti sbagliati, la loro aggressività andrà oltre la difesa dei piccoli, arrecando danni agli altri pesci. Mettiamo il caso di avere un pesce molto pacifico e poco reattivo con pinne molto lunghe nella stessa vasca, come un betta, se magari grazie ad un buon allestimento, ricco di nascondigli la convivenza è stata agevolata in precedenza, non appena la coppia di pelvicachromis porterà a “pascolare” i loro avannotti, il Betta verrà ridotto in brandelli in meno di 30 secondi da entrambi i genitori, se invece dall’altra parte ci saranno dei bellissimi caracidi africani, veloci nella fuga e meno minacciosi agli occhi dei neo-genitori, vedrete che l’attacco, invece che concretizzarsi, si ridurrà ad una semplice parata di minaccia, avremo una simile reazione se ci saranno dei ciclidi pacifici ma in grado di reagire con fermezza, infatti, in questo caso, tutto si risolverà in semplici scaramucce ma con il rispetto reciproco dei territori di ognuno.

2) L’istinto predatorio è assolutamente più sviluppato in alcune specie piuttosto che in altre, tornando al nostro esempio della coppia di Pelvicachromis, per quanto brava e misuratamente protettiva avrà difficoltà a garantire la sopravvivenza di buona parte della covata, in presenza di pesci che amano inseguire e ingurgitare i piccoli pesci, una brutta abitudine molto sviluppata per esempio negli Scalari. Dobbiamo ben valutare questo aspetto, poiché la continua ricerca predatoria degli altri ospiti, non solo ci farà perdere tutti i nostri avannotti ma lederà il benessere della coppia che sarà sottoposta ad un notevole livello di stress nel disperato tentativo di difendere per giorni i propri piccoli.

Per i motivi appena elencati, diventa ancora molto più importante la scelta e l’impostazione della popolazione dei nostri acquari secondo dei criteri di buona convivenza, di cui abbiamo parlato nella serie di post sull’acquario di comunità.

La serie sulla riproduzione continua e la prossima volta parleremo di trucchi e piccoli strumenti di cui dotarci per facilitare la riproduzione dei pesci in acquario.


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