Parliamo di discus: trattamenti chimici (quarto appuntamento)

L’uso di prodotti chimici nel mantenimento del discus può sembrare una costante necessaria ascoltando le problematiche di molti appassionati.

Sera GmbH è un marchio rinomato nella formulazione e commercializzazione di medicamenti per pesci d’acquario da molti anni.

Tuttavia, bisogna definire molto bene la linea di demarcazione tra uso e abuso.

È necessario anche distinguere il farmaco dal principio attivo, che, nel caso dei pesci d’acquario è quasi sempre una composizione sinergica tra principi attivi ed eccipienti.

Il Discus è un animale molto longevo e robusto, se allevato in condizioni ottimali, esemplari di oltre 8 anni, non sono eccezioni in molti allevamenti.

Pertanto, è proprio sull’ambiente a lui dedicato che bisogna molto concentrarsi, la formula del benessere del discus, secondo molti allevatori è semplice: Acqua di qualità e Cibo di qualità.

Una formula semplice ma non facile, di cui abbiamo in parte discusso nei capitoli precedenti ma non sempre attuata.

Abbiamo detto che, molto spesso, i discus non vengono allevati in acque abbastanza acide e vengono nutriti con cibi che hanno un notevole impatto a livello batterico sull’acquario.

Più di ogni flagellato e più di qualsiasi verme branchiale, lo stress è il peggiore nemico del discus.

In particolare, lo stress dovuto a condizioni non idonee di mantenimento.

Purtroppo, quasi sempre, situazioni di stress generano sintomi generalisti che vengono abitualmente attributi solo a vista… o ad orecchio, a patologie specifiche che, senza alcuna verifica diagnostica, vengono cosi trattate. Questi trattamenti “impropri” alterano la situazione già precaria dell’ambiente e aumentano i livelli di stress, facendo entrare i poveri malcapitati e il suo proprietario in un circolo vizioso senza fine.

La cosa che capita sovente è infatti che gli animali sembrano mostrare un apparente miglioramento alla fine del periodo di trattamento, in particolare dopo il cambio d’acqua cospicuo per eliminare i residui del farmaco, questo illude l’appassionato e lo convince di aver fatto una diagnosi corretta e un intervento mirato, invece, ha innescato un meccanismo per il quale i suoi animali potrebbero a breve sviluppare nuovi e diversi sintomi che lo spingeranno ad altri trattamenti.

Un esempio pratico:

un Discus che si inscurisce e non mangia, non è come si legge spesso un discus malato di flagellatosi. Nel 50% dei casi è un animale a disagio, nel restante 25% è un pesce che ha un’ infiammazione intestinale provocata da cibi non adatti e solo nel 25 % dei casi potrebbe trattarsi di flagellati o vermi intestinali.

Quindi è ovvio quanto sia sbagliato intervenire con un principio attivo che vada a trattare i flagellati o i vermi senza alcuna certezza.

Infine, bisogna sottolineare quanto sia errato, in caso di diagnosi certa, somministrare semplici principi attivi che sono stati studiati per uso umano.

Senza andare troppo a fondo, è necessario ricordare che in particolare per quanto riguarda i medicamenti per acquario, questi sono spesso la combinazione sinergica tra principio attivo e eccipiente, una sinergia in cui l’eccipiente non è solo un vettore ma influenza in modo sostanziale le caratteristiche del prodotto, oppure possono essere la combinazione di più sostanze attive.


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